La contrada Pezzo è una tra le più antiche di Val di Porro. La contrada sorge all’apice della Val di Cenise, protetta a nord est ed ovest e aperta a meridione. Il nome Pezzo le fu dato per la presenza di un grosso abete (pezzo in dialetto veronese) che venne tagliato alla fine del concilio di Trento nel 1545. La contrada è la più grande di Val di Porro, infatti superava addirittura la contrada della piazza del paese. Il nome della contrada diede il cognome agli abitanti. Tutti coloro che hanno il cognome Pezzo derivano da un solo ceppo familiare originario. Nella contrada, sulla strada che porta verso Vallonga, c’era una cappella molto antica, che custodiva una scultura (oggi si trova all’interno della Chiesa parrocchiale di Val di Porro) che è considerata la più antica della Lessinia. La data si attesta attorno al 1400. Le prime case della contrada sono state costruite anch’esse nel 1400. Lo si può dedurre dallo stile costruttivo di alcune di esse. La contrada ha avuto uno sviluppo notevole tanto che gli abitanti, a causa del sovraffollamento, si sono dovuti spostare in altri luoghi dando origine a nuove contrade. Nella contrada possiamo vedere una piccola stalla avente il soffitto completamente in pietra a forma di volto. Questa soluzione è alquanto rara in Lessinia. La stalla riporta la data scritta sull’intonaco 1609 ed è appoggiata ad un’altra costruzione che recentemente è stata restaurata. Dalla contrada parte un’antica strada che, passando per la contrada Laite, portava a Val di Porro. Nella contrada Pezzo troviamo non una ma due pozze (oggi prosciugate) che servivano per abbeverare le vacche. In alcune foto possiamo vedere (stessa cosa in Cenise di Sotto) come l’architettura originale della contrada sia cambiata nel tempo, a causa dell’incremento della popolazione. Un esempio è l’aver integrato un antico porticato esterno con le stanze interne per ricavare qualche locale in più (possiamo ancora vedere un pezzo di arco). In questa contrada ci sono ancora, in fianco ad alcune porte, gli anelli di pietra che servivano a sorreggere i cancelli in legno posti davanti alle stalle in estate. Questo consentiva di tener aperta la porta e perciò avere una sufficiente ventilazione nel periodo estivo. Allo stesso tempo le vacche non uscivano dalla stalla e quelle fuori, non potevano entrarci.
Là familia Faleta, essere dà Verona?
Ciao,
no, non c’è nessun cognome “Faleta” a Verona